La crisi del settore edile e di conseguenza del dell’industria dei materiali di cava, si è rivelata oltremodo profonda e duratura.
Le aziende, oggi concentrate soprattutto sul taglio dei costi fissi, si sono trovate improvvisamente a fare i conti con una nuova e inaspettata richiesta da parte dell’Agenzia delle Entrate: L’IMU sui terreni di cava.
La mancanza di norme aggiornate, ha dato origine a diverse interpretazioni sulla classificazione catastale dei terreni adibiti a cava e sulla fiscalità ad essi applicabile.
Albo Cavatori ha voluto affrontare e analizzare il problema nella sua complessità, istituendo un tavolo di lavoro con importanti professionalità del settore.
I risultati del lavoro verranno a breve portati all’attenzione dell’Agenzia delle Entrate per un confronto costruttivo che ci auguriamo possa fare un po’ di chiarezza su questo tema così controverso.
ARGOMENTI:
RELATORI:
Dott. Giuseppe Pozzato
Commercialista, Revisore Legale, esperto Diritto Tributario e Contenzioso.
Coordinatore dell’evento
Ing. Marco Puiatti
Dirigente Sezione Geologia e Georisorse della Regione Veneto
Avv. Claudio Toniolo
Revisore Contabile, Componente ODV
Dott. Geom. Verano Caimmi già dirigente dell’Agenzia del Territorio con incarico alle sezioni catastali dei terreni e dei fabbricati.
Dott. Geom. Ugo Caimmi
Libero professionista, consulente tecnico del Tribunale di Vicenza
E’ INTERVENUTO:
On. Filippo Busin
Deputato e Capogruppo Lega Nord
VI Commissione Finanze della Camera
Disciplina delle cave: aspetti autorizzativi e urbanistici, natura delle pertinenze, proprietà dei terreni e proprietà del giacimento- Ing. Marco Puiatti – Regione Veneto.
Aspetti fiscali e catastali – accertamento e contenzioso – Dott. Giuseppe Pozzato commercialista – Modus Professionisti & Partners
Problematiche giuridiche in tema di accatastamento di cave – Avv. Toniolo
Ricerca fonti storiche sulle motivazioni dell’esclusione delle cave dalla stima fondiaria – Valentina Gonzato
Linee di indirizzo dell’Agenzia delle Entrate
Estratto di nota della Direzione Centrale dell’Agenzia delle Entrate contenente le indicazioni sull’accatastamento delle cave nel catasto edilizio urbano. Tale nota costituisce la linea guida di riferimento dell’azione delle Agenzie provinciali.
Nullità degli atti firmati dai dirigenti illegittimi
Con Sentenza n. 37/2015 la Corte Costituzionale ha dichiarato illegittimi 767 dirigenti dell’Agenzia delle Entrate, affermando che “nessun dubbio può nutrirsi in ordine al fatto che il conferimento di incarichi dirigenziali nell’ambito di un’amministrazione pubblica debba avvenire previo esperimento di un pubblico concorso”.
La Commissione Tributaria Regionale della Lombardia, con sentenza n. 2184/13/15, depositata il 19 maggio 2015, ha stabilito che gli atti firmati dai dirigenti decaduti dell’Agenzia delle Entrate sono illegittimi. E tale nullità può essere rilevata, in ogni grado e momento della lite anche d’ufficio e anche se il contribuente, pur non avendo incluso l’eccezione nel ricorso introduttivo, ha presentato memorie integrative a seguito della suddetta pronuncia della Corte costituzionale.
La questione dell’illegittimità degli atti sottoscritti da dirigenti decaduti non è comunque pacifica. Per la validità si sono pronunciate la CTP di Pesaro, sentenza n. 309/01/15, e la CTP Gorizia, sentenza n. 63/01/15.
La richiesta di annullamento dell’accertamento per illegittimità del dirigente firmatario non è detto che trovi sempre accoglimento.
Per utilità si rimanda all’elenco dei dirigenti dichiarati decaduti a seguito della sentenza della Corte Costituzionale. Tale elenco è fornito dall’ADUSBEF Associazione Difesa Utenti Servizi Bancari Finanziari Postali e Assicurativi:
http://www.adusbef.it/consultazione.asp?Id=9513&T=C