Lunedì 27 settembre 2021 si è svolto il 7° incontro del ciclo di formazione dell’Ass. Reg. Albo dei Cavatori del Veneto:
PATTI CHIARI ha lo scopo di creare un dialogo costruttivo tra le imprese estrattive e la Pubblica Amministrazione al fine di snellire le procedure amministrative in materia di cave e per chiarire alcuni aspetti normativi e dispositivi con lo scopo di ridurre comportamenti illegittimi non intenzionali da parte delle imprese con conseguenti azioni sanzionatorie in sede di controlli.
L’incontro è stato organizzato per la presentazione della DGR n. 1212 del 7 settembre 2021 “Modalita’ operative per la gestione delle domande di cava sospese in attesa della ricostituzione di nuovi volumi”. All’incontro ha partecipato il dott. Walter del Piero della Direzione regionale Difesa del Suolo – U.O. Geologia e Georisorse e la dott.sa Tobaldo della Polizia Mineraria.
L’incontro si è svolto in presenza ed ha visto la partecipazione numerosa di aziende e professionisti del settore.
La Presidente Mainetti ha così introdotto il tema.
“Finalmente dopo 36 anni dall’emanazione della LR 44/82, la Regione Veneto ha approvato nel 2018 il primo piano cave, aggiornando nel contempo la normativa di settore che per oltre 30 anni ha regolato l’attività estrattiva in Veneto solo con il criterio del 3%, comportando in molti casi delle situazioni di marcato squilibrato a livello provinciale, con esaurimento della possibilità estrattiva in diversi territori.
“Dopo un breve passaggio attraverso la cosiddetta Leggina (l’Art. 95 della LR 30/2016 successivamente abrogata a seguito di ricorso del Presidente del Consiglio dei Ministri) si è giunti all’approvazione della nuova legge di settore (LR 13/2018) e del relativo Piano Cave, nel marzo del 2018. Il PRAC è stato approvato come variante in riduzione del Piano che aveva ottenuto la valutazione ambientale strategica (VAS) nel 2014 (Piano Conte), con una drastica riduzione dei volumi autorizzabili rispetto al PRAC oggetto della VAS.”
“La riduzione dei volumi autorizzabili è stata frutto di una precisa scelta politica volta a favorire l’utilizzo di materiali alternativi (terre e rocce da scavo, rifiuti da C&D) e per ridurre le riserve di materiali già autorizzati. Per la ghiaia si è passati da un volume autorizzabile complessivo di 32 milioni di mc ad un volume di soli 9,5 milioni di mc ed è stato di fatto decretato uno stop alle nuove autorizzazioni nella provincia di Treviso, assegnandole un volume autorizzabile pari a ZERO. Tutto ciò partendo dalla stima dei fabbisogni, condizionati dalle scorte esistenti, dalla crisi del settore edile, a dalla volontà di incentivare materiali di riciclo. Usciva nel frattempo la L.R. sul consumo di suolo (L.r.14 del 2017) che, prima in Italia, normava i limiti della cementificazione.“
“A questo proposito è doveroso segnalare la differente politica attuata dai nostri “vicini di casa”. Il Piano cave della provincia di Brescia infatti, approvato recentemente nell’ambito della VAS provinciale, ha previsto un volume autorizzabile, nei prossimi 10 anni, di poco inferiore a 50 milioni di mc.”
“Ci troviamo quindi ora a dover gestire da un lato il fabbisogno del territorio e delle imprese, e dall’altro ridotti volumi autorizzabili per finalità e valutazioni di ordine più generale. Ricordiamo la grande richiesta delle importanti opere pubbliche che stanno attraversando il nostro territorio che, solo di TAV, chiedono 7 milioni di materiali naturali, e sta dimostrando chiusura verso materiali riciclati. E qui nasce l’opportunità dell’incontro odierno, incentrato sulla delibera Regionale 1212 del 7 settembre 2021 che ha regolato la gestione delle domande non procedibili per la mancanza di volumi autorizzabili.”
Dopo l’introduzione della Presidente, ha preso la parola la consulente Valentina Gonzato per illustrare nel dettaglio dati e problematiche del PRAC. I contenuti dell’intervento sono disponibili nelle slide scaricabili sotto.
A seguire ha preso la parola il dott. Del Piero che ha illustrato nel dettaglio i contenuti della DGR che ha finalmente chiarito le procedure di gestione delle domande di cava, in attesa di ricostruzione dei volumi autorizzabili. Il testo della Delibera n. 1212/2021 è disponibile sotto.
Infine è intervenuta la dott.sa Tobaldo per comunicare alle Aziende alcune informazioni sulla polizia mineraria.