Vicenza, 28 marzo 2014 – Materiali tradizionali come i marmi di Verona, di Asiago e di Chiampo, la Pietra di Prun, la Pietra di Vicenza, la Trachite dei Colli Euganei, e molte altre pietre ornamentali estratte nel territorio veneto, meritano di essere promossi nell’ambito degli appalti pubblici, come materiali locali a km zero. È una delle proposte presentate dall’Albo Cavatori del Veneto, in occasione della tavola rotonda sul Il futuro del settore estrattivo.
«Il periodo che stiamo vivendo non è più configurabile come crisi, ma è il mercato in cui noi imprenditori dovremo operare nei prossimi anni. Parte da questa considerazione la convinzione che la sfida per assicurare un futuro alle nostre imprese deve passare attraverso la loro completa ristrutturazione. Le imprese venete devono instaurare un nuovo dialogo con il territorio, sia dal punto di vista del rispetto ambientale sia per quanto riguarda la relazione con le parti sociali. – dichiara Raffaella Grassi, Presidente di Albo Cavatori del Veneto. – In questa sfida, infatti, imprenditori e sindacati si trovano a condividere i medesimi obiettivi: la salvaguardia delle aziende e dei posti di lavoro. E’ il presupposto per la nascita e lo sviluppo di iniziative condivise che riguardano i due macroambiti che caratterizzano il settore estrattivo: quello delle ghiaie e sabbie e quello di marmi e pietre. La politica deve aiutarci a promuovere i nostri prodotti e a salvaguardare le aziende storiche del nostro territorio».
In questo senso, ad esempio, nasce la proposta di promozione dei materiali estratti nel territorio veneto, nell’ambito degli appalti pubblici, come materiali locali a km zero.
L’inserimento di criteri ambientali nell’approvvigionamento dei materiali da costruzione, come la riduzione degli impatti ambientali legati ai trasporti, diventa uno strumento di salvaguardia sia delle tradizioni costruttive locali che del tessuto produttivo e sociale del territorio veneto. Il 15 gennaio scorso è stata approvata una direttiva UE sugli appalti, che apre ai criteri ambientali per la scelta dei materiali e all’eliminazione del sistema del massimo ribasso a favore delle offerte economicamente più vantaggiose.
L’Albo ha recentemente proposto un ulteriore dimezzamento delle fideiussioni per le aziende che operano in cava con certificazione ambientale ISO 14001 ed EMAS, così da incentivare le buone prassi ambientali. In occasione di questa tavola rotonda l’Associazione ha spiegato e promosso agli operatori del settore la certificazione ambientale nell’attività estrattiva. «Riteniamo necessaria l’immediata attuazione di un provvedimento in tal senso. E’ un incentivo per un’attività ecosostenibile e un’ottima occasione per un salto di qualità delle imprese estrattive. Gli imprenditori che si impegnano in tal senso meritano un riconoscimento dato appunto dalla riduzione delle garanzie finanziarie» sottolinea Raffaella Grassi.
Un’ulteriore proposta presentata dall’Albo Cavatori Veneto riguarda la proroga delle autorizzazioni esistenti. Il testo della nuova legge cave, licenziato dalla commissione, prevede, infatti, la possibilità di chiedere una sola proroga dei termini, per un periodo pari alla metà del tempo originariamente autorizzato. «L’impatto di questa norma sulle cave esistenti sarebbe davvero pesante, perché i tempi di riferimento sono largamente distanti dalla realtà attuale delle produzioni. – continua la presidente Grassi – Abbiamo quindi chiesto una diversa applicazione della norma che preveda il ricalcolo dei tempi originari sulla base della situazione attuale. Questa proposta è stata presentata all’Assessore Conte e alla Terza Commissione, prima dell’invio del provvedimento in Consiglio».
Il Segretario regionale FILCA CISL Salvatore Federico, ha avanzato una proposta per istituire un tavolo territoriale per il sostegno del settore, con la partecipazione di ‘Albo Cavatori, dei sindacati e della Regione.
A queste e ad altre richieste ha risposto positivamente l’Assessore Maurizio Conte, dichiarando che proporrà alcune modifiche al testo della nuova legge che approderà in Consiglio giovedì 3 aprile. L’Assessore si è inoltre dichiarato favorevole all’iniziativa per la promozione dei materiali a km zero negli appalti. Della cosa è stato interessato il Presidente Finco della Settima Commissione consiliare.
Il Convegno è stato poi occasione per la presentazione del lavoro svolto nell’ambito del tavolo tecnico di polizia mineraria, istituito dalla Provincia di Vicenza su iniziativa di Albo Cavatori. Il tavolo, che ha visto anche la partecipazione delle altre associazioni di categoria, ha prodotto degli utilissimi strumenti per la semplificazione degli adempimenti di polizia mineraria. Il prossimo obiettivo, hanno spiegato l’ing. Filippo Squarcina e la dott.ssa Maurizia Tobaldo, sarà la creazione di un portale telematico del cavatore, per tutte le comunicazioni in materia di sicurezza in cava.